Vi presentiamo una selezione delle frasi più belle e profonde di Loredana Bertè, tratte sia dalle interviste che dalle canzoni.
Loredana Bertè non può essere definita una semplice cantante. Ha contribuito a scrivere la storia della musica italiana, con le sue trasgressioni ha lottato per i diritti delle donne e, ciliegina sulla torta, ha dato il suo apporto al mondo della moda, anticipando alcune delle tendenze più cool. Vi proponiamo una raccolta delle sue frasi più belle, tratte sia dalle canzoni che dalle interviste.
Le più belle frasi di Loredana Bertè
Classe 1950, Loredana Bertè è una delle cantanti più trasgressive della musica italiana. Sorella dell’indimenticabile Mia Martini, morta il 12 maggio 1995, vanta una carriera di tutto rispetto. Con più di 8 milioni di dischi venduti, ha regalato ai fan canzoni meravigliose: da E la luna bussò a Sono pazza, passando per Sei bellissima, Dedicato, Non sono una signora e In alto mare. Qualche volta è finita anche al centro della cronaca rosa per le sue storie d’amore turbolente, come quella con l’ex marito Björn Borg.
Una vita vissuta al massimo, che l’ha vista più volte cadere ma risorgere come un’araba fenice. Ancora oggi, Loredana è sulla cresta dell’onda e con la sua grinta riesce a coinvolgere fan di diverse generazioni. D’altronde, è impossibile restare impassibili davanti alla sua libertà, sia di essere che di pensare. Di seguito, vi presentiamo una raccolta di frasi che la Bertè ha pronunciato nel corso di alcune interviste:
- L’amore è qualcosa di molto sopravvalutato. Sbagliato permettergli di guidare le tue scelte.
- Borg era pazzo. Aveva in casa tre pistole e ci giocava puntandomele alla tempia. Una volta premette il grilletto. E poi mi disse che era carica.
- Certo che esiste la solidarietà femminile. Solo tra donne intelligenti, però.
- La musica non tradisce. A differenza degli uomini.
- Io non ho mai distrutto gli uomini, a me piacciono così, duri, veri. Gli altri mi fanno tenerezza.
- A letto ho molta fantasia e sono ormai molto viziata. Ma il sesso fine a se stesso non mi interessa: mi deve prendere di testa.
- Il rock è un modello di vita, non è solo suoni.
- Le donne sono come le automobili. Ogni tanto debbono fare un piccolo tagliando. A noi che stiamo sempre davanti al pubblico, un po’ di lifting ce lo dovrebbe pagare lo Stato.
- Una rock star è una persona molto sensibile che vive in un mondo tutto suo.
- Signora Meloni, quando una senatrice come Liliana Segre chiede che sia cancellata dal suo logo quella fiamma che ricorda chiaramente il fascismo e le sue conseguenze, lei la rimuove e basta, senza arrampicarsi sugli specchi con scuse improbabili. Lei la rimuove, ha capito? Mi sembra il minimo per il rispetto che si deve a una signora che ha passato quello che ha passato, oltre a noi cittadini che siamo veramente stufi e alla memoria di quelli che non ci sono più, quelli che per quel simbolo sono stati uccisi. Lei si deve vergognare. Si vergogni, signora Meloni. Non l’ho chiamata apposta onorevole, perché di onorevole lei non ha proprio niente, come la maggior parte dei politici italiani.
- Se oggi i giovanissimi godono di una certa libertà nei riguardi della famiglia ed hanno le chiavi di casa, è perché Patty Pravo ha portato i suoi coetanei a trasgredire le regole.
- Borg mi ha lasciato una crema idratante per il viso, invece di fare il suo dovere e farmi fare dei figli. Credo di aver capito troppo tardi di non averlo mai veramente amato.
- In realtà ho un cuore di pietra e un’anima di seta. O di neve.
- Io fin da piccola ero contro qualcuno e contro qualcosa. Io già quando avevo cinque anni volevo andarmene di casa. Quando se ne andò mio padre io dissi: “Speriamo che se ne vada anche mia madre”. Invece mia madre non se ne andò e a 12 anni me ne andai io.
Frasi tratte dalle canzoni
Le canzoni di Loredana Bertè non sono mai banali e trasmettono sempre una grande forza. Tanti gli argomenti trattati: dalle storie d’amore alla forza delle donne. Di seguito, una selezione di frasi tratte dai suoi brani più belli:
- Dedicato ai cattivi, che poi così cattivi non sono mai. Per chi ti vuole una volta sola e poi non ti cerca più. Dedicato a chi capisce quando il gioco finisce e non si butta giù. Ai miei pensieri, a com’ero ieri. E anche per me. (Dedicato)
- E la luna bussò alle porte del buio. ”Fammi entrare”, lui rispose di no. E la luna bussò dove c’era il silenzio. Ma una voce sguaiata disse “Non è più tempo”. Quindi spalancò le finestre del vento e se ne andò, a cercare un po’ più in là qualche cosa da fare. (E la luna bussò)
- Io sono pazza di me, di me, e voglio gridarlo ancora. Non ho bisogno di chi mi perdona io, faccio da sola, da sola. (Pazza)
- L’amore che non ha futuro solo per colpa di uno perché il più innamorato è sempre quello sfigato. L’amore che sfida la sorte fa bella anche la morte, per chi non vuole vivere senza o non ce la fa più. E allora oggi non mi pento e intanto oggi non mi arrendo. E allora odio ancora il vento e non so fare a meno di te. (Non mi pento)
- Che strano uomo avevo io, mi teneva sotto braccio. E se cercavo di essere seria. Per lui ero solo un pagliaccio e poi mi diceva sempre non vali che un po’ più di niente. Io mi vestivo di ricordi per affrontare il presente e ripensavo ai primi tempi, quando ero innocente, a quando avevo nei capelli la luce rossa dei coralli, quando ambiziosa come nessuna mi specchiavo nella luna e lo obbligavo a dirmi sempre: Sei bellissima. (Sei Bellissima)
- E come si sta male. A stare così soli, e navigare a vuoto in mille direzioni. E come si sta male. A ridere da soli. In queste notti luna in cerca di altri voli. E che fine ha fatto. Che fine ha fatto Dio? Che fine! (Luna)
- Non sono una signora, una con tutte stelle nella vita. Non sono una signora, ma una per cui la guerra non è mai finita. (Non sono una signora)
- Per i tuoi occhi ancora. Ho visto un po’ di azzurro nella vita mia. Due stelle giù in pianura. Che ci faranno male. E Loredana segue la scia. Per i tuoi occhi ancora. Ho chiesto scusa e sono andata via. La notte come vola. Con te sul monte Bianco. A far l’amore in stereofonia. (Per i tuoi occhi)
- Che cosa vuoi da me? Cosa ti aspetti dentro te? Che tanto non lo sai, tanto non lo vuoi, quello che cerchi tu da me. Che cosa vuoi per me? Che cosa vuoi per te? Cosa ti aspetti in fondo a te? (Che cosa vuoi da me?)
- Parliamo un po’. Tu come stai? Io cosa vuoi, mi arrangio. Di uomini ne ho avuto tanti. Ma cosa dico? Si vede che io mento. Sola, io sono sola. È un graffio al cuore. Questa parola, sola. (Sola)
- Io, sì io, sono il mio migliore amico che ho. Io, in the day and night ora passo molto tempo con me. E quando poi una storia poi è finita. Quella che credevi non finisse mai. Un vero babbeo a pensare fosse l’unica per me. (Io)
- Se rinasco, se c’è un’altra vita. Mi organizzo e non ci casco nella ribollita. Vado a razzo. A quindici anni faccio tutto il giorno l’amore, perché più avanti costa tempo e dolore. (Se rinasco)
- Io che sono una foglia d’argento, nata da un albero abbattuto qua e che vorrebbe inseguire il vento. Ma che non ce la fa. Oh ma che brutta fatica. Cadere qualche metro in là. Dalla mia sventura. Dalla mia paura. (Non sono una signora)
- Vorrei bruciare tutto, come farebbe un matto, ma ho gli occhi tristi e così tu ti ci puoi specchiare. Sono due mesi che vivo male, per un’artista è un fatto normale. (Io resto senza vento)
- Sono il padre delle mie carezze. E la madre delle mie esperienze. Sono figlia di una certa fama. Sono una figlia di figlia di Loredana. Loredana. Col mascara e la bandana. Sono una figlia di figlia di Loredana. (Sono figlia di…)